#16 Accogliere il tuo pubblico online senza sembrare un chatbot: alcuni consigli pratici
DM automatici su Instagram, chatbot su Facebook, e-mail spam: tutto ciò che devi evitare quando vuoi accogliere -davvero - il tuo pubblico online 🔔📩
Ciao Hubovies,
welcome back nella nostra newsletter settimanale (o quasi) dedicata al mondo della comunicazione digitale per l’arte. Oggi ci concentriamo su un concetto semplice ma estremamente potente: dare il benvenuto.
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Come diamo il benvenuto nei vari luoghi digitali di un’istituzione culturale, prima che l’utente scelga di varcare la soglia fisica di quel museo, galleria d’arte, casa d’aste ecc?
Ecco a voi un piccolo vademecum nelle varie modalità digitali che possono fare la differenza.
1. Partiamo dalla base: il sito web
Il primo contatto spesso avviene qui, nella casa digitale di ogni museo o istituzione.
Non sottovalutate mai l’impatto della homepage: un messaggio di “benvenuto” (o una call to action che accolga l’utente con calore) può far sì che i visitatori sentano subito di essere nel posto giusto.
Layout accogliente e messaggi chiari: Se un’istituzione culturale vuole abbracciare il proprio pubblico fin dall’online, deve pensare a una struttura web intuitiva. Un tasto che accolga l’utente senza respingerlo è ancora merce rara di questi tempi: succede nella vita reale, ma spesso anche in quella digitale. L’importante è che si sappia sempre una cosa: l’utente, aspirante visitatore, non ama perdersi in percorsi contorti alla ricerca delle informazioni basilari.
Orientamento user-friendly: Limitate menu a tendina infiniti e prendetevi cura del copy: essere concisi non significa essere freddi. Un linguaggio diretto, amichevole e professionale fa capire subito che non ci saranno brutte sorprese.
Un esempio di sito web che amiamo particolarmente (e voi direte… e ci mancherebbe pure…): https://www.whitecube.com/.
Sì, lo sappiamo che questa homepage non sprizza calore da tutti i pori, ma stiamo comunque parlando del white cube per eccellenza…
2. Social media: il benvenuto in bacheca
Se il sito è la casa, i social media sono il vostro salotto. Qui si possono creare relazioni più colloquiali, ma solo se evitate di sembrare un disco rotto che ripete “visitate la mostra!” o “comprate il biglietto al link in bio!” ogni due per tre.
• Tono di voce aperto e inclusivo: Su Instagram, per esempio, potete dimostrare di essere disponibili al dialogo: noi amiamo particolarmente la bio del Museo del Prado, dritta al punto ma anche calorosa nella sua accoglienza.
Il Museo del Prado, ovunque tu sia. Siamo in diretta dal lunedì al venerdì, dalle 9:50 alle 10:00, per parlare delle opere del museo.
• Interazioni immediate: Chi arriva su un profilo social potrebbe porsi subito delle domande: orari, costi, novità. Accoglieteli con post in evidenza o highlight (su Instagram) che rispondano in modo semplice e caloroso e rispondano in maniera semplice a domande tipo:
Quali sono gli orari di apertura del museo? (Solitamente la risposta è al link in bio)
Quali sono le mostre attualmente in corso? (Dovresti avere un Highlight dedicato all’argomento)
Quanto costa il biglietto? (Dovresti avere un link in bio che ti rimandi alla pagina apposita del sito web)
E così via…
• Community management: Rispondete ai commenti in modo cordiale: questa è la chiave per far sentire l’utente incluso, come se fosse entrato in una piccola, simpatica famiglia digitale. E non sottovalutate l’effetto di un semplice “Ciao, grazie per aver fatto questa domanda!”.
3. L’email marketing: il benvenuto “uno a uno”
Passiamo al vero jolly della comunicazione online: l’e-mail marketing. Troppo spesso sottovalutato, è invece un potentissimo strumento di fidelizzazione e interazione personale.
• Welcome email automatica: Quando qualcuno si iscrive alla vostra newsletter, fategli sentire che non è un numero su una lista: “Grazie per averci lasciato la tua mail, non vediamo l’ora di raccontarti le prossime novità!”. Buttate dentro un piccolo regalo digitale, tipo un e-book o un link a contenuti speciali, e avrete già conquistato mezzo cuore. L’altro mezzo invece ve lo dovrete sudare un po’ di più…
• Email di reminder pre-evento: Se state organizzando un webinar, un live talk, un tour virtuale, una diretta su Instagram… insomma, decidete voi cosa, inviate un breve promemoria con i dettagli essenziali. Date il benvenuto in modo caloroso, qualcosa del tipo “Oggi ti faremo compagnia mentre torni a casa dal lavoro: collegati a quest’orario su questo link e potrai ascoltare l’artista in persona eccetera eccetera”. Ovviamente non dovranno mancare le dritte tecniche (orario, link diretto all’evento) e, sicuramente, una chiusura con un tocco di calore del tipo: “Non vediamo l’ora di averti con noi, a dopo!”.
• Follow-up post-evento: Non siate timidi, una volta conclusa l’attività, l’utente apprezzerà un messaggio del tipo “Ehi, grazie di aver partecipato! Cosa ne pensi? Hai voglia di farci sapere la tua?”. Così mostrate che il loro parere conta davvero e magari li invogliate a restare aggiornati sui prossimi eventi.
4. Micro-contenuti personalizzati: benvenuto all’utente specifico
Non dimenticate l’importanza di personalizzare i messaggi. Che si tratti di un direct message su Instagram per ringraziare chi vi ha taggato o di un’email segmentata, la parola chiave è sempre “tu”.
• Segmentazione e personalizzazione: Se avete una mailing list, potete suddividerla in base agli interessi, alla posizione geografica o al tipo di evento a cui l’utente si è iscritto. Invece del solito “Salve, abbiamo un evento”, potreste dire: “Ciao [Nome], sappiamo che ti piace l’arte contemporanea: ecco cosa fa al caso tuo!”.
• Chatbot e messaggistica: Se usate un chatbot sul sito o su Facebook Messenger, impostatelo per fornire risposte pronte e invitanti, del tipo: “Ciao, come posso aiutarti? Hai bisogno di informazioni pratiche su biglietti, eventi o qualcosa di più specifico?”. Più si sentono accolti e a loro agio, più la percezione dell’istituzione culturale sarà positiva.
5. Mantieni la promessa del “benvenuto” nel tempo
Se aprite le porte con entusiasmo e poi smettete di fare conversazione, sarà un po’ come invitare qualcuno a cena e poi lasciarlo da solo in salotto. Non molto carino, no?
• Contenuti di valore nel tempo: Chi si iscrive alla vostra newsletter e vi segue sui social desidera aggiornamenti costanti e interessanti, non spam. Raccontate retroscena, storie di artisti, anteprime di nuovi progetti, Q&A con i curatori. Dimostrate che avere un contatto digitale con la vostra istituzione non è un tappabuchi, ma un continuo scambio di ispirazione.
• Engagement e dialogo: Ponete domande, fate piccoli sondaggi. “Cosa vi incuriosisce di più: il dietro le quinte di una mostra o l’intervista a un artista?”. Questo approccio fa sentire chi legge realmente “accettato” e coinvolto.
• Ringraziamento costante: Non siate avari di “grazie”. Ringraziate sempre chi condivide i vostri contenuti, chi risponde ai sondaggi e chi commenta. Ricordate che un feedback positivo sui social può essere il miglior passaparola, anche nella vita reale.
Conclusioni
In un’epoca in cui tutto passa attraverso schermi, la differenza la fa il calore umano e l’attenzione al dettaglio. Dare il benvenuto in tutti i luoghi digitali dove è presente l’istituzione significa far capire che chi entra a contatto con voi non è un visitatore di passaggio, ma un ospite atteso a braccia aperte.
Applicare queste pratiche online è un insieme di piccoli gesti che nel suo piccolo crea un vero e proprio ecosistema digitale accogliente, dove l’utente non vede l’ora di tornare. E magari, la prossima volta, sceglierà proprio la vostra mostra (o webinar, o evento digitale) rispetto a mille altre alternative che il web gli propone ogni giorno.
Speriamo che queste dritte vi abbiano incuriosito e che siate pronti a benvenutizzare chiunque arrivi nei vostri spazi digitali.
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A presto,
Il team di Hubove Studio
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