#8 Di Amadeus, Geolier e perché ancora si sottovalutano i social media
Pensieri sparsi su Sanremo e su come ci sia ancora molta strada da fare nel social media marketing per la cultura (sì, Sanremo è cultura) 🎤🎶
Ciao Hubovies,
sono Eleonora e sono a letto malata, motivo per cui mi trovo qui a fare una riflessione con voi. Questa newsletter la sto scrivendo a poche ore dall’inizio dell’ultima puntata del festival di Sanremo e la riceverete domani mattina, nel pieno marasma di contenuti digitali nel quale sarete catapultati e catapultate.
Anche se in questa newsletter ci occupiamo di digital marketing e di lavoro nel settore culturale (a proposito, stanno arrivando cose nuove!), non abbiamo potuto fare a meno di notare una certa leggerezza nella gestione dell’affaire Geolier sulla pagina Instagram @sanremorai.
Ma andiamo con ordine.
Ieri 10 febbraio si è tenuta la conferenza stampa di Sanremo, dove Amadeus come di consueto ha risposto alle domande dei giornalisti. Ci ha colpito in particolare una domanda di Marta Cagnola di Radio 24, che ha chiesto al conduttore e all’azienda come intendessero gestire la moderazione dei commenti sotto il post della classifica, dove Geolier è risultato primo nonostante il dissenso di molti, pubblicato la sera prima.
Citiamo testualmente la domanda:
Buongiorno, vorrei leggervi dei commenti che arrivano direttamente dall’account Instagram di @sanremorai: “Spero che i napoletani che hanno votato Geolier si sveglino freddi domani”, “e anche a Sanremo è arrivata la camorra”, “da napoletano ci godo perché so quanto state rosicando” “ragazzi compriamo pure noi 7 o 8 SIM a testa così contrastiamo questi napolecani”. Questi sono dei commenti in coda all’ultimo post del canale di Sanremo, chiediamo a chi se ne occupa qual è la policy di moderazione dei commenti dell’azienda e ad Amadeus se è al corrente di questo tifo ultrà certamente non bello che si sta verificando in rete e che sta diventando una questione contro Napoli.
Non riportiamo testualmente la risposta per la sua lunghezza, ma se volete mettiamo qui il video della conferenza stampa, potete partire dal minuto 00.56.00👇🏼
Conferenza stampa del Festival di Sanremo del 10 febbraio
Contestualmente, inseriamo qui il link al post Instagram.
Tornando a noi, Amadeus inizia a rispondere alla domanda senza neppure un momento di esitazione, dicendo che lui i commenti non li legge mai, nemmeno quando sono positivi. È ovvio che si tratta di una cosa negativa, ci rassicura, ma tanto che devi fare, è una cosa che non puoi controllare.
Caro Amadeus, l'anno scorso Chiara Ferragni ti ha creato il profilo Instagram, ma evidentemente non ci sei mai entrato. Il che va bene ed è assolutamente chiaro. Ci sfugge, tuttavia, un punto: perché dovremmo ignorare gli insulti?
10 anni fa dicevano alle donne che subivano catcalling di non badarci troppo, gli uomini si sa come sono fatti, anzi, si tratta quasi sempre di complimenti!
20 anni fa dicevano alle donne di non badare alle molestie sull’autobus, gli uomini sono sempre in cerca di quello e una palpata sul bus, che cosa vuoi che sia?
Oggi, nel 2024, ancora diciamo a chi insulta e odia online che, alla fine, può farlo perché è una cosa che non si può controllare.
Se guardate il video, con i sorrisini di Fiorello che pensa “vabbè da ma queste sono cose da giovani”, Amadeus continua con la sua risposta, ridondante e piena di luoghi comuni: la vittoria va sempre rispettata, non ho apprezzato chi ha fischiato e chi se ne è andato dalla sala (e su questo siamo d’accordo con te, Ama), ma di fatto non centra mai il punto. Eppure, la domanda era chiara:
Qual è la policy di moderazione dei commenti in atto, al momento, sul profilo di @sanremorai?
Alcuni potrebbero dire che non è il lavoro di Amadeus sapere qual è la policy, tuttavia è il lavoro di Amadeus sapere che almeno esiste un modo di arginare queste cose. Esiste una figura professionale, che in un’azienda come la Rai nei giorni di Sanremo speriamo sia in prima linea con il suo team, che si chiama “community manager” e ha il compito di monitorare, rispondere e valutare i commenti che possono risultare offensivi sulle pagine social del Festival.
La risposta di Amadeus non è stata esaustiva, quindi andiamo avanti, perché la giornalista continua dicendo “non si può combattere, ma certo alcuni commenti potrebbero essere moderati, quindi ecco lo chiedo ai rappresentanti della Rai in questo momento” (grazie Marta Cagnola, sei stata tutti e tutte noi social media manager).
E così inizia a rispondere effettivamente un rappresentante della Rai, che esordisce con:
Allora, la materia è effettivamente complessa, è un fenomeno che sta esplodendo come potete immaginare e Rai si sta attrezzando, cioè si sta riflettendo sulla modalità - adesso non voglio dire di moderazione (si dice proprio così, moderazione! ndr) - ma insomma sulla modalità di controllo, di verifica… ripeto è una materia molto complessa (ma sì, esistono solo figure professionali che lo fanno dal 2018, ndr). Ma sì, condivido con lei che si tratta di una serie di commenti assolutamente non accettabili perché come diceva prima Amadeus eccetera eccetera
Se ti occupi di social media marketing e vuoi farti sanguinare le orecchie come ho fatto io, ti rimando volentieri al link della conferenza stampa.
E poi, la risposta continua, dicendo “nessun commento di quel tipo deve essere accettato, oserei dire preso in considerazione, se va oltre il limite che è quello della volgarità”.
E a quel punto la povera Marta Cagnola, esausta, finisce con un grazie.
☄️ Ma attenzione, colpo di scena! Si inserisce una terza voce, che rassicura tutti:
Sì, li stiamo già monitorando (ma è uscito 12 ore prima il post, ok, ndr), sono 40.000, adesso li stanno togl… ehm controllando ma non togliendo, cioè stanno controllando quelli offensivi e quelli offensivi per policy aziendale saranno rimossi, chiaramente.
Da studio creativo che si occupa di social media marketing ogni giorno, abbiamo delle cose da dire:
Se un evento di ordine nazionale non ti porta a lavorare sul monitoraggio costante della community, hai un problema. Fai in modo di circondarti di persone che sappiano quello che stanno facendo e te lo comunicano nel modo più chiaro possibile.
I social media sono i diretti responsabili del ritorno in voga del Festival di Sanremo: contribuiscono a rendere cool un evento che fino a dieci anni fa si vedevano solo le nonne in vestaglia. I content creator di TikTok che stanno popolando in questi giorni la città di Sanremo con programmi collaterali danno solo in parte la dimensione di come queste piattaforme social stiano dando da mangiare a tantissime persone. Trattiamole con il rispetto che meritano, e soprattutto non guardiamole dall’alto in basso!
Caro Amadeus, ma in generale tutti coloro che erano seduti con te in conferenza stampa: dovrebbe esserci un portavoce digital che sappia parlare di queste cose e rispondere adeguatamente. Avete dei canali che fanno partnership pubblicizzate, insomma attrezzatevi che la multa da 180.000€ già ve l’hanno fatta, mica vorrete replicare anche quest’anno?
Insomma, perché si continua a sottovalutare il nostro lavoro? Eppure abbiamo studiato e lavorato anni per farlo, davvero. Siamo i nati fra il 1980 e il 2000, siamo i millennials e la parte più grande della Generazione Z, e pensiamo che i social media non vadano ignorati, ma gestiti. La giusta misura la stiamo ancora trovando, ma nel frattempo ci siamo fatti le spalle grandi, basta darci un po’ più di fiducia!
E tu, che cosa ne pensi? Ti aspettiamo nei commenti e su Instagram (stiamo tornando carichissimi su nuovi contenuti sul lavoro nel settore culturale).
Ciao!
Eleonora e Matteo