#15 Come creare un piano editoriale per un’istituzione culturale: guida pratica
Creare una narrazione digitale coerente che punti al successo: come costruire il piano editoriale perfetto per un’istituzione culturale 📚🏛
Ciao Hubovies,
come va? Oggi affrontiamo un tema fondamentale per chi opera nella comunicazione culturale: il piano editoriale. Non è solo un calendario di contenuti, ma un framework strategico che consente a un’istituzione culturale di sviluppare una narrazione coerente, consolidare la propria identità e creare connessioni significative con il pubblico. In un panorama digitale sempre più affollato, distinguersi non è un’opzione, ma una necessità.
Un piano editoriale ben strutturato assicura che i messaggi siano distribuiti in modo efficace sui diversi canali e che il pubblico sia coinvolto in un dialogo autentico e continuo.
Il piano editoriale non è statico: deve evolvere con il pubblico, adattarsi ai trend e agli sviluppi della comunicazione digitale. È uno strumento di gestione che aiuta a ottimizzare le risorse, evitare contenuti ridondanti e massimizzare l’efficacia di ogni pubblicazione.
Perché un’istituzione culturale ha bisogno di un piano editoriale?
Le istituzioni culturali – musei, fondazioni, gallerie, archivi e così via – non comunicano solo eventi, ma raccontano storie, diffondono conoscenza e creano esperienze. La comunicazione culturale ha il compito di costruire relazioni durature con il pubblico, favorendo l’accessibilità e il coinvolgimento.

Un piano editoriale efficace permette di:
Coinvolgere il pubblico e fidelizzarlo nel tempo, trasformando visitatori occasionali in una community attiva e partecipativa. La comunicazione non è solo informare, ma creare un dialogo: senza un piano editoriale, rischi di pubblicare contenuti in modo casuale, sperando che qualcuno li trovi interessanti. Un piano ti permette di sviluppare una narrazione coinvolgente e costruire relazioni durature con il tuo pubblico.
Dare coerenza alla comunicazione per evitare una pubblicazione frammentata e casuale. Se ogni post, video o articolo non segue una logica comune, il pubblico si confonde e non riconosce la tua voce. Un piano editoriale ti aiuta a mantenere uno stile omogeneo e a raccontare una storia continua, rendendo il tuo brand culturale più riconoscibile.
Adattare i messaggi ai diversi canali per garantire una comunicazione specifica e ottimizzata per ogni piattaforma. Ogni social network ha un proprio linguaggio: ciò che funziona su Instagram potrebbe non avere impatto su LinkedIn o Twitter. Un piano editoriale ti permette di pianificare contenuti su misura per ciascuna piattaforma, massimizzando la loro efficacia.
Misurare i risultati e migliorare continuamente attraverso l’analisi dei dati e l’ottimizzazione della strategia. Pubblicare senza monitorare i risultati è come navigare senza bussola. Con un piano editoriale puoi osservare quali contenuti funzionano meglio, quali attirano più interazioni e quali invece vanno rivisti, adattando la tua strategia per migliorare continuamente.
Rendere la cultura accessibile creando contenuti inclusivi e diversificati che parlino a pubblici differenti. Un buon piano editoriale non si limita a raggiungere sempre gli stessi utenti, ma cerca di ampliare il pubblico, rendendo la comunicazione accessibile, chiara e coinvolgente per fasce diverse di utenti.
Un esempio concreto di questa strategia è l'intervista a Ibrahim Mahama, realizzata come parte della comunicazione pensata per la mostra Janus a Palazzo Diedo a Venezia. Fa parte di una serie di short videos in cui gli artisti raccontano se stessi e il loro lavoro in maniera diretta e concisa, riuscendo a coinvolgere immediatamente chi guarda.
Le istituzioni culturali devono posizionarsi come punti di riferimento e amplificatori della conoscenza. Un piano editoriale ben congegnato non è una perdita di tempo, ma un investimento: ti permette di dare valore ai tuoi contenuti, rendere più efficace la tua strategia e, alla fine, raggiungere un pubblico sempre più vasto e interessato.
Elementi chiave di un piano editoriale
Definire gli obiettivi → Si punta ad aumentare le visite in presenza? A incrementare l’engagement sui social? A far crescere gli iscritti alla newsletter? Definire gli obiettivi è fondamentale per strutturare una strategia efficace.
Identificare il pubblico di riferimento → È composto da studiosi, turisti, studenti o appassionati d’arte? Comprendere il target permette di costruire contenuti pertinenti e stimolanti (nel caso te lo fossi perso, per una panoramica delle categorie di pubblico nel settore culturale, leggi questo articolo).
Selezionare i canali giusti → Ogni piattaforma ha le proprie peculiarità: Instagram favorisce un approccio visivo e immediato, perfetto per contenuti short-form che catturano l’attenzione in pochi secondi. LinkedIn, invece, è adatto a contenuti più istituzionali e professionali, mentre Substack o Youtube consentono di approfondire con articoli tematici, ideali per un formato long-form che permette di entrare nel dettaglio.
Stabilire un tono di voce → Accademico, divulgativo, ironico? La scelta dipende dal target e dall’identità dell’istituzione.
Definire la frequenza di pubblicazione → La costanza è cruciale: quanti post, articoli, newsletter o video devono essere pubblicati per mantenere viva la relazione con il pubblico?
Monitorare e ottimizzare → L’analisi dei dati aiuta a comprendere quali contenuti funzionano meglio e a correggere il tiro in base ai risultati ottenuti.
Una strategia efficace deve combinare contenuti promozionali, informativi e interattivi per mantenere alta l’attenzione e stimolare il dialogo con il pubblico.
Esempio pratico di piano editoriale
Un museo di arte contemporanea vuole rafforzare il proprio rapporto con un pubblico giovane e digitalmente attivo. Ecco come potrebbe strutturare il suo piano editoriale:
Consigli pratici per un piano editoriale efficace
Mantieni coerenza visiva e narrativa → Usa una palette cromatica, un tone of voice e uno stile comunicativo riconoscibili.
Sperimenta con i formati → Oltre ai post tradizionali, esplora live streaming, podcast, video interattivi e infografiche.
Interagisci con il pubblico → Rispondi ai commenti, lancia sondaggi, chiedi opinioni per mantenere un dialogo costante e soprattutto, rispondi ai DM che chiedono informazioni!
Utilizza gli insights → I dati analitici forniscono informazioni preziose su quali contenuti funzionano meglio.
Bilancia contenuti promozionali e narrativi → Non limitarti a promuovere eventi, ma racconta storie per creare connessioni emotive.
Collabora con esperti culturali e content creator di settore, quando possibile → Ospitare voci autorevoli amplia il raggio d’azione della comunicazione.
Racconta con le storie → Il pubblico è attratto da narrazioni coinvolgenti: usa storytelling per trasmettere valore.
Crea appuntamenti fissi → Rubriche settimanali o mensili aiutano a fidelizzare il pubblico.
Punta sull’accessibilità → Contenuti inclusivi, sottotitoli nei video, testi leggibili sono fondamentali per raggiungere un pubblico più ampio.
Sfrutta le campagne tematiche → In occasione di anniversari, ricorrenze o mostre speciali, costruisci contenuti specifici per mantenere alta l’attenzione. Ma non abusare di questo strumento, altrimenti darai un effetto di pianificazione fredda e controllata, senza lasciare spazio alla creatività!
Un piano editoriale è un documento vivo, che evolve nel tempo in base alle esigenze dell’istituzione e ai cambiamenti nel comportamento del pubblico. Le istituzioni culturali più innovative vedono la comunicazione non come un’attività accessoria, ma come parte integrante della loro missione.
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