L’e-mail marketing non è morto, anzi sta benissimo. Ecco cosa abbiamo amato del nostro viaggio a Parigi. #12
Cosa c’entra il viaggio a Parigi con l’e-mail marketing? Ve lo raccontiamo subito qui sotto
Ciao Hubovies,
welcome back nella nostra newsletter settimanale (o quasi) dove vi raccontiamo qualcosa del nostro lavoro nel settore culturale.
Se ci seguite su Instagram avrete intuito che siamo stati a Parigi, e che siamo andati a visitare la mostra su Rothko esposta alla Fondation Louis Vuitton.
Al di là della mostra, che abbiamo amato moltissimo, siamo rimasti piacevolmente colpiti dall’uso che la Fondazione ha fatto dello strumento dell’e-mail marketing (un settore del digital marketing che noi amiamo profondamente, ma che in troppi confondono con la Newsletter).
L’e-mail marketing, una leva del digital marketing
Iniziamo dalla definizione di “email marketing”:
L'email Marketing è uno strumento di comunicazione diretta ed è il contatto più intimo che un’azienda possa instaurare con un cliente o potenziale tale, perché si tratta di una comunicazione “uno a uno”, esclusiva e personale.
Possiamo evidenziare un paio di punti fondamentali:
si tratta di uno strumento di comunicazione “one to one”;
favorisce un contatto più intimo con il cliente/utente.
Proprio per queste caratteristiche lo strumento si rivela estremamente efficace, consentendo un’interazione personalizzata con l’utente. Questo suscita una sensazione di esclusività e di coinvolgimento diretto e specifico, rendendo l’esperienza più significativa per la persona coinvolta.
Sfruttando in modo efficace questo mezzo, si può anche arrivare a fidelizzare l’utente in modo più rapido ed efficiente. Ci vorrà infatti un arco di tempo più breve per fare in modo che l’utente si affezioni e voglia ricevere ancora più notizie e aggiornamenti.
Smart tip: Il tasso di conversione può arrivare al 10% (davvero molto elevato), se si sfrutta in modo efficiente questo tool.
La mostra “Mark Rothko” alla Fondation Louis Vuitton e la nostra user experience
Quando abbiamo pianificato il nostro viaggio a Parigi, abbiamo deciso di acquistare i biglietti online della maggior parte delle mostre e degli eventi ai quali avremmo partecipato per agevolare la nostra esperienza in città.
Fra questi acquisti, abbiamo dovuto pensare ai biglietti della mostra su Rothko a Parigi: lo abbiamo fatto da semplici appassionati d’arte, ma il nostro occhio (e fiuto) da digital marketer ci ha subito attratto su un customer journey diverso dal solito.
Immaginatevi la scena: due buyer personas (nel nostro caso, noi di Hubove Studio), appassionati d’arte e attivi nel campo culturale, dall’Italia decidono di acquistare un biglietto per una mostra.
Non solo riceviamo la conferma dell’avvenuto pagamento (e fin qui, tutto bene), ma una volta arrivati a Parigi, a 24 ore dalla visita, riceviamo una mail di reminder con una serie di proposte e opportunità per pianificare e vivere in pieno l’esperienza di visita una volta giunti alla Fondation Louis Vuitton.
Questa e-mail, letta mentre eravamo a fare merenda in una boulangerie, ve la mostriamo qui sotto.
Una breve descrizione di quello che potete vedere qui sopra:
Benvenuto e Introduzione, l‘email inizia con una calorosa accoglienza e una breve introduzione alla mostra di Mark Rothko;
Invito all’utilizzo dell’app mobile, ci invita a scaricare un’app mobile per esplorare le opere e le gallerie della mostra anche da casa, prima di vederle dal vivo;
Informazioni sui tour disponibili, ci informa anche che ci sono dei tour disponibili qualora volessimo approfittarne;
Promozione del bookshop, ci ricorda di visitare il bookstore della Fondation dopo la visita per ulteriori approfondimenti e risorse;
Istruzioni pratiche, alla fine ci dice in pochi semplici passi come massimizzare l’utilizzo del nostro biglietto.
Potrebbe sembrare una mail standard, eppure il copy puntuale e incisivo (Plan your visit, Browse the galleries per scaricare l’app, solo per fare qualche esempio) e l’interfaccia visivamente comoda (font grandi e chiari, sfondo bianco, immagini di qualità) sono state salvifiche in un contesto diverso dal quotidiano.
Non eravamo due parigini in gita la domenica, eravamo due italiani venuti appositamente da Roma per visitare la mostra, in un viaggio in cui la pianificazione gioca un ruolo importante, e questo chi ha scritto la mail lo sapeva bene.
Prima regola del marketing: conoscere il target.
E infatti per acquistare il biglietto abbiamo inserito una serie di informazioni fondamentali, necessarie per una profilazione dell’utente puntuale.
Non finisce qui: cosa è successo il giorno dopo
La nostra esperienza durante la visita si è rivelata davvero soddisfacente, e ci prepariamo a lasciare il museo appagati dall’ospitalità ricevuta e dalla qualità della mostra.
Tuttavia, ci sorprende scoprire che l’esperienza non è ancora giunta al termine. A distanza di 24 ore dalla nostra partecipazione alla mostra, riceviamo una seconda e-mail!
Inizialmente pensiamo si tratti di un semplice messaggio automatico di ringraziamento - gesto che, comunque, è sempre gradito e contribuisce a far sentire l’utente particolarmente apprezzato - ma non è così! La nostra user experience continua. Guardate gli screen qui sotto.
Ecco cosa abbiamo trovato in questa seconda e-mail:
Ringraziamento e invito alla condivisione dei nostri scatti, l‘email inizia ringraziandoci per aver partecipato all’esposizione e per chiederci se ci è piaciuta, per poi invitarci a condividere sui social i contenuti che abbiamo realizzato durante la visita;
Informazioni su quello che possiamo ancora fare, ci informa che se vogliamo condividere la nostra esperienza con amici e parenti, possiamo farlo grazie alle live visit, ovvero tour virtuali della mostra;
Promozione della membership, ci ricorda che possiamo diventare membri e acquistare la card;
Promozione dei tour in famiglia e dell’area ristoro, ci dice che le famiglie ricevono un’accoglienza speciale e che all’interno della Fondazione è possibile sostare e godersi un buon break;
Continua la visita, alla fine ci ricorda che possiamo continuare la visita comodamente da casa, sfruttando l’app mobile.
Ancora una volta, siamo di fronte a istruzioni rapide, semplici ma di grande impatto, elaborate con una prospettiva strategica (eh sì, c’è un piano dietro!). Queste istruzioni ci fanno sentire "richiesti", “importanti” e questo (anche se non ne siamo consapevoli) ci spinge a desiderare sempre di più queste attenzioni e quindi a fruire delle attività della Fondazione.
Smart tip: questa strategia segue un’ottica win-win, in quanto dà importanza ai contenuti degli utenti mentre offre visibilità e risonanza all’istituzione.
La potenza dell’e-mail marketing nel nostro settore
In molti lamentano l’impossibilità di lavorare sui social come si dovrebbe, perché la materia artistica e culturale non è riducibile a 2000 caratteri.
E se invece imparassimo a vedere l’e-mail marketing come uno strumento che ci permette di esprimere al meglio quello che vogliamo comunicare, lavorando su un legame con l’utente, sia quest’ultimo un visitatore o un potenziale tale?
Nel nostro caso, due e-mail sono bastate per costruire un’esperienza di visita a 360° e per far sentire l’utente, in questo caso noi, al centro dell’attenzione della Fondation Louis Vuitton, dove sappiamo già che torneremo non appena decideremo di andare a Parigi.
E voi? Conoscete qualche istituto o ente culturale che sfrutta questa leva del digital marketing? Fatecelo sapere nei commenti ✨💭
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